08.05.2025

POLITICHE PUBBLICHE | Retrospettiva della sessione straordinaria del Consiglio nazionale

Dedicate cinque minuti alla nostra rassegna delle ultime novità dal Palazzo federale che abbiamo selezionato per voi ponendo l'accento sulla politica dell'infanzia e della gioventù.

Modifica del Codice civile concernente l’educazione non violenta (oggetto 24.077): «Un bello schiaffo non ha mai fatto male a nessuno» si sentiva dire spesso; tuttavia ora è vietato dalla legge

Il Consiglio nazionale vuole sancire espressamente nel Codice civile il principio dell’educazione non violenta. Con 134 voti favorevoli, 56 contrari e due astensioni ha approvato il progetto del Consiglio federale.

Secondo il Consiglio federale, la formulazione della legge deve indicare il comportamento da adottare, senza tuttavia creare un diritto che possa essere fatto valere in tribunale in un caso specifico. Viene quindi stabilita con chiarezza l’inammissibilità dei trattamenti umilianti inflitti ai bambini. In futuro sarà ovviamente ancora possibile imporre dei limiti ai bambini, ma senza ricorrere alla violenza o all’umiliazione. Si applicherà la massima: l’educazione dei bambini è una questione privata, non lo sono invece gli atti di violenza commessi contro di loro.

Secondo il progetto del Consiglio federale, i Cantoni dovranno inoltre garantire che genitori e figli possano rivolgersi, insieme o separatamente, ai servizi di consulenza in caso di difficoltà a livello educativo. Adesso l’oggetto sarà discusso dal Consiglio degli Stati. ARTISET e YOUVITA lo sostengono espressamente.

 

Mozione Fehr Düsel «Inasprire il diritto penale minorile» (oggetto 24.3115): sed lex, dura lex

In futuro, dovranno essere inflitte pene severe ai minori che commettono gravi reati. E qualora non collaborino all’attuazione di misure meno severe adottate nei loro confronti, rischieranno la reclusione. ARTISET e YOUVITA si oppongono a questa disposizione perché dubitano che le pene detentive per i minori siano efficaci contro le recidive.

Il Consiglio nazionale non condivide questa posizione e con una maggioranza risicata ha approvato la mozione presentata da Nina Fehr Düsel (UDC/ZH) che chiede un inasprimento della legge; è stato decisivo il voto della presidente del Consiglio. La mozione chiede inoltre di applicare il diritto penale degli adulti ai minori che commettono reati particolarmente gravi. Un ulteriore inasprimento riguarda il periodo massimo di reclusione, che dai 16 anni di età passerebbe da quattro a sei anni e per gli adolescenti di 15 anni da uno a due anni.

Il consigliere federale Jans ha sottolineato invano che l’obiettivo del diritto penale dei minori è dissuadere i giovani dal commettere altri reati, di conseguenza è previsto un sistema penale differenziato. Educazione e tutela disciplinano il diritto penale dei minori: lo scopo principale è farli tornare sulla retta via. Già oggi gli adolescenti possono essere condannati a una pena detentiva.

La mozione Fehr Düsel non sarà ancora attuata: deve prima essere esaminata anche dal Consiglio degli Stati.

 

Iniziativa parlamentare della CSEC-N «Sostituire il finanziamento iniziale con una soluzione moderna» (oggetto 21.403): un dossier a lungo dibattuto sembra finalmente in dirittura d’arrivo

Il Parlamento è ampiamente concorde sulla necessità di elaborare una nuova base legale per gli aiuti finanziari per la custodia di bambini complementare alla famiglia. Ciò permetterà di conciliare più facilmente la vita professionale e quella familiare, promuovere lo sviluppo dei bambini e facilitare la presa in carico dei bambini in situazione di handicap. Tuttavia, il Consiglio nazionale ritiene che il nuovo quadro giuridico possa essere efficace solo se consentirà una custodia attraente e di alta qualità. Il Parlamento spera che la nuova legge abbia ripercussioni economiche positive attraverso l’aumento della produttività, del gettito fiscale e del prodotto interno lordo.

Dopo il Consiglio degli Stati nella sessione invernale 2024, anche il Consiglio nazionale ha approvato un nuovo modello di finanziamento. Sarà quindi riconosciuto un assegno di custodia per le famiglie con figli fino a otto anni. Sarà finanziato con i contributi dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei Cantoni: come per gli assegni familiari, i Cantoni potranno decidere i dettagli delle modalità di finanziamento.

Il nuovo assegno per la custodia dei bambini sarà di almeno 100 franchi al mese se il bambino è affidato a un istituto un giorno alla settimana. Sarà aumentato di 50 franchi per ogni mezza giornata supplementare. Il Consiglio nazionale desidera inoltre che l’assegno possa essere triplicato per i bambini in situazione di handicap. Il finanziamento dell’assegno, inizialmente previsto attraverso i contributi federali, non è quindi più all’ordine del giorno. Se da un lato la ministra delle finanze Keller-Suter ne è soddisfatta, alcuni datori di lavoro esprimono riserve.

Contrariamente al Consiglio degli Stati, il Consiglio nazionale insiste affinché nel progetto di legge siano integrati accordi programmatici tra la Confederazione e i Cantoni, al fine di spronare i Cantoni a investire nell’incoraggiamento precoce dei bambini, a colmare le lacune nell’offerta e a creare posti di custodia per bambini in situazione di handicap. Il Consiglio nazionale mira a far sì che la Confederazione destini fino a 200 milioni di franchi agli accordi programmatici nei primi quattro anni successivi all’entrata in vigore della legge.

Il Consiglio nazionale ha deciso di finanziare altri settori, in modo da promuovere misure volte a migliorare la qualità pedagogica e operativa delle offerte e la conciliazione della vita familiare e professionale. Anche questi sono punti che il Consiglio degli Stati intendeva sopprimere, ma che il Consiglio nazionale vuole mantenere.

La proposta di condizionare il sostegno finanziario all’esercizio di un’attività professionale da parte di entrambi i genitori non è stata inclusa nel progetto: la sua attuazione incontrerebbe ostacoli pratici difficilmente sormontabili. Inoltre, non è ancora chiaro come gli impegni già assunti di propria iniziativa dai datori di lavoro e le regolamentazioni cantonali in materia di custodia di bambini complementare alla famiglia saranno presi in considerazione nel calcolo del nuovo assegno.

ARTISET e YOUVITA sono favorevoli al progetto di legge, in particolare all’integrazione di standard di qualità. Pertanto, seguono con cauto ottimismo gli ultimi sviluppi del progetto, che adesso torna al Consiglio degli Stati per l’eliminazione delle divergenze.