25.09.2025

POLITICHE PUBBLICHE | Due passi avanti e uno indietro: decisioni contraddittorie in merito all’integrazione sul lavoro nella sessione autunnale

In questa sessione, i Consigli hanno trattato ben tre progetti volti a rafforzare l’integrazione professionale delle persone in situazione di handicap. Non tutti hanno trovato consenso.

Tre interventi sono stati discussi in seno al Consiglio nazionale o al Consiglio degli Stati. Mentre la mozione Kutter e la mozione Roduit sono riuscite a superare un ostacolo, la mozione della Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale (CSSS-N) è stata accantonata.

Approvati dal Consiglio nazionale gli incentivi fiscali per i datori di lavoro

La mozione Kutter mira a concedere agevolazioni fiscali ai datori di lavoro che assumono persone con disabilità. Lo sgravio deve essere commisurato al salario lordo previsto dal contratto di lavoro, alla rendita di invalidità e al grado di grande invalidità del lavoratore: per chi percepisce un assegno per grandi invalidi di grado lieve o una rendita di invalidità, il 50% del salario lordo previsto dal contratto di lavoro può essere detratto come spesa forfettaria supplementare. In caso di assegno per grandi invalidi di grado medio, la detrazione è pari al 75% del salario lordo previsto dal contratto di lavoro, mentre in caso di assegno per grandi invalidi di grado elevato è pari al 100%. La mozione è stata approvata ad ampia maggioranza dal Consiglio nazionale e passa ora al Consiglio degli Stati.

Deferita al Consiglio federale la proroga del termine per la verifica del grado di invalidità

Per favorire il reinserimento delle persone beneficiarie di AI, la legge prevede una prestazione transitoria in caso di incapacità al lavoro. Questa corrisponde all’ammontare della rendita AI che la persona assicurata percepiva prima di iniziare a lavorare. Questa prestazione transitoria viene versata per un massimo di tre anni. Finora valeva una regola diversa per la verifica del grado di invalidità, che veniva effettuata immediatamente dopo la cessazione di un rapporto di lavoro. Oggi non è raro che le persone con disabilità esitino ad accettare un impiego nel mercato del lavoro generale per paura di perdere il diritto alla rendita e, quindi, la garanzia del fabbisogno vitale in caso di cessazione del rapporto di lavoro. La mozione chiede un periodo di carenza di tre anni per la verifica del grado di invalidità. Dopo il Consiglio nazionale, anche il Consiglio degli Stati ha approvato la mozione. Il Consiglio federale deve ora adeguare la legislazione di conseguenza.

Respinto il sostegno aggiuntivo nei casi di rigore

Il Consiglio degli Stati non ha approvato la richiesta della CSSS-N di fornire un maggiore sostegno alle persone con disabilità sul posto di lavoro nei casi di rigore. Attualmente, le persone interessate possono avvalersi di diversi mezzi ausiliari per l’integrazione sul lavoro. L’AI finanzia prestazioni di servizio di terzi, ad esempio servizi di lettura ad alta voce per persone non vedenti, con un rimborso annuale pari al massimo a una volta e mezza l’importo minimo della rendita completa. Tuttavia, è molto probabile che ciò non sia sufficiente. Per questo si sarebbero dovute creare nuove prestazioni di sostegno per i casi di rigore. Con 22 voti contro 22, il voto contrario del presidente del Consiglio è stato determinante. La mozione è pertanto liquidata.

Tutti e tre gli interventi miravano a migliorare l’accessibilità al mercato del lavoro generale, come richiesto dall’articolo 27 della Convenzione dell’ONU sui diritti delle persone con disabilità. ARTISET e INSOS sono liete che due dei tre interventi siano stati approvati. Resta però l’amaro in bocca per il rifiuto del terzo intervento volto a migliorare l’integrazione sul lavoro.

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