POLITICHE PUBBLICHE | La violenza non ha posto nell'educazione
Un disegno di legge elaborato dal Consiglio federale su richiesta del Parlamento mira a obbligare i genitori a educare i propri figli senza ricorrere alla violenza. Dopo il Consiglio nazionale, anche la Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati sostiene questo progetto. ARTISET e YOUVITA accolgono con grande favore questo passo avanti, che si inserisce in un'evoluzione dei costumi e contribuisce a prevenire gli eccessi.
La violenza nell'educazione può avere molteplici conseguenze: lesioni fisiche, disturbi emotivi e cognitivi. Le sue conseguenze psicologiche sono spesso difficili da superare: depressione, ansia, pensieri suicidi o tossicodipendenza sono tutti effetti che richiedono generalmente un lungo lavoro su se stesso per essere superati.
Il divieto della violenza deve essere chiaro
Al giorno d'oggi, l'educazione dei bambini deve essere priva di violenza; su questo esiste un consenso sociale. Il cosiddetto diritto di correzione è stato ufficialmente abolito nel 1978. Ma è davvero sufficiente affinché tutti comprendano che la violenza nell'educazione è vietata? Il Parlamento ne dubita. Per questo motivo ha trasmesso una mozione in tal senso della consigliera nazionale Christine Bulliard-Marbach. Il Consiglio federale ha quindi elaborato una norma programmatica che mira in primo luogo alla prevenzione e alla sensibilizzazione: si tratta di segnalare chiaramente che i trattamenti umilianti inflitti ai bambini sono inaccettabili.
La sfera privata non è interessata
Il governo intende stabilire un principio guida, ma non imporre alcun metodo educativo: il progetto è quindi formulato in modo deliberatamente aperto. I genitori devono rimanere liberi di scegliere i metodi educativi che desiderano applicare, ma la violenza non può farne parte. Non solo le percosse saranno escluse, ma anche la violenza psicologica dovrà essere bandita dalla vita quotidiana dei bambini.
Fissare dei limiti, prevenire gli abusi
Il diritto dei bambini a un'educazione senza violenza non deve essere invocabile dinanzi a un tribunale nei singoli casi. Al fine di prevenire e porre rimedio alle situazioni di pericolo per i bambini, esiste già una legislazione specifica in materia di protezione dell'infanzia. Inoltre, secondo il nuovo progetto del Consiglio federale, i Cantoni devono garantire che genitori e figli possano rivolgersi insieme o separatamente a servizi di consulenza in caso di difficoltà educative.
In fase di completamento
Il Consiglio nazionale ha approvato chiaramente il progetto di legge nella sessione estiva 2025, con 134 voti contro 56 e due astensioni. La commissione preparatoria del Consiglio degli Stati raccomanda ora al proprio consiglio di approvare il progetto, questo all'unanimità, ma con tre astensioni. Il dossier sarà probabilmente sottoposto al Consiglio degli Stati nella prossima sessione autunnale.
ARTISET e YOUVITA accolgono con favore questa evoluzione
La federazione ARTISET e l'associazione di categoria YOUVITA accolgono con grande favore gli obiettivi del progetto di legge proposto dal Consiglio federale in materia di educazione dei bambini. Rappresentate da YOUVITA, le istituzioni che si occupano di bambini e adolescenti bisognosi di assistenza si confrontano regolarmente con le conseguenze negative della violenza nell'educazione. Per i bambini coinvolti, il percorso verso una vita quotidiana equilibrata è spesso irto di ostacoli e le sofferenze subite richiedono loro un grande sforzo. Non è raro che sia necessario un sostegno sotto forma di accompagnamento pedagogico e di psicoterapia per consentire loro di ritrovare ogni giorno un equilibrio nella vita.
Modifica del codice civile impegnata a promuovere un’educazione non violenta (oggetto 24.077)
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